In base delle ultime indicazioni contenute nel report del Centro europeo per il controllo delle malattie dello scorso 6 ottobre, si ‘allunga’ il periodo di contagiosità previsto per questo virus che può essere trasmesso da un soggetto infetto non solo a partire dal momento della comparsa dei sintomi tipici della malattia, come la febbre, ma in casi particolari anche prima della comparsa dei sintomi e dopo l’avvenuta guarigione del paziente. A rischio sono, infatti, pure i rapporti sessuali fino a due mesi dopo l’avvenuta guarigione. Nel report si legge infatti che il virus Ebola ”vitale è stato isolato nello sperma umano fino a sette settimane dopo la guarigione. Serbatoi di virus Ebola sono stati individuati nel latte materno e sperma dopo la scomparsa del virus dal sangue”.