“No trivelle, sì rinnovabili”. Alcuni hanno attivisti di Greenpeace hanno tentato di aprire uno striscione con questo slogan durante la votazione della fiducia sul decreto “Sblocca Italia” ma sono stati fermati dai commessi. E’ successo ieri, a Roma, in Parlamento. Sotto accusa l’articolo 38 del pacchetto legislativo, ribattezzato “Sblocca trivelle”, perché rischia di rendere i mari italiani un far west in mano ai petrolieri, mettendo in pericolo l’ecosistema marino per estrarre poche gocce di petrolio. La trivellazione alla ricerca di idrocarburi e gas metterà in serio pericolo diversi territori, dalla Pianura Padana (Lombardia ed Emilia Romagna), all’Alto Adriatico, all’Abruzzo alla Basilicata fino al Canale di Sicilia. Rimane invece sottostimato il peso delle energie rinnovabili e in modo particolare del sole, patrimonio di cui l’Italia è ricca.