Una telefonata allunga la vita. Anche agli elefanti. Non sempre le relazioni tra uomini e pachidermi escono da uno script della Disney. A Valparai, una fiorente piantagione di tè dell’India meridionale, il passaggio dei pachidermi può provocare danni, rabbia e ritorsioni. Circondate da foreste protette, le piantagioni funzionano come corridoi direzionali per gli elefanti e il contatto fisico con gli umani, non sempre indolore, diventa inevitabile. Ma, l’ultima volta, una famiglia è riuscita a fuggire sul tetto di casa per evitare tragedie drammatiche e impreviste. Il tutto grazie a un progetto innovativo messo in campo da una Ong locale per avvertire le comunità locali dell’arrivo, spesso improvviso e inatteso, di mandrie di elefanti come spiega Ganesh Raghunathan, portavoce del Nature Conservation Foundation. “La mancanza di segnalazione era la ragione principale che causava la perdita di vite umane. Negli ultimi 14 anni sono morte 41 persone a causa degli elefanti. Di questi 35 non si erano nemmeno accorti del loro arrivo”. Nature Conservation Foundation traccia le rotte seguite dalle mandrie per poi inviare un sms a chiunque abbia un cellulare nel raggio di due chilometri dall’elefante. Per gli oltre 70mila lavoratori delle piantagioni la cui vita è legata alla coltivazione del tè si tratta di un autentico salvavita. “Non sappiamo mai dove siano gli elefanti. Appena riceviamo il messaggio, ci sentiamo più sicuri”. Imparare a convivere con gli elefanti è l’unica soluzione possibile sia per l’uomo che per i pachidermi. “Stiamo cercando di educare la gente che vive qui, spiega un ranger della zona, a non disturbare mai gli elefanti. Altrimenti possono scappare via, seminando distruzione”.