CREMONA – Due giorni di segnalazioni, da Cavatigozzi ieri e stamattina e oggi pomeriggio da Spinadesco: gli abitanti non sopportano il rumore dell’acciaieria Arvedi e lo scrivono alla Prefettura, all’Arpa, al Comune di Cremona, a tutte le autorità cremonesi coinvolte nel piano di risanamento acustico approvato dall’amministrazione provinciale per eliminare l’inquinamento acustico. Ieri a tarda sera, alle 22, l’assessore comunale Alessia Manfredini si è presentata assieme a una pattuglia della polizia municipale in via Casanova e in via delle Lanche, nella frazione di Cavatigozzi, e ha constatato il rumore alternato da alcuni boati puntuali. Dopo un periodo di tranquillità nelle festività natalizie, l’Epifania ha riportato il frastuono. Boati a ripetizione si odono da una fabbrica all’altra, vicino alle case.
Venerdì si terrà una riunione fra Comune e Arpa, per fare il punto sul piano di risanamento acustico, che consiste in una serie di opere che l’industria metallurgica deve compiere per ridurre l’impatto acustico.
Già per i prossimi giorni però l’amministrazione cittadina attende che l’Arvedi dia delle spiegazioni. Tocca all’Arpa infatti rilevare ancora il rumore prodotto, monitorare e verificare, mentre è dell’amministrazione provinciale, che si confronta con l’industria Arvedi, l’Asl, i Comuni di Cremona, Spinadesco e Sesto ed Uniti, il compito di prendere decisioni. La soglia da non superare è di 40 decibel di notte e 50 di giorno. Maurizio Impallomèni, per il comitato di quartiere 3, ha parlato di girone dantesco e di frastuono insopportabile anche con le finestre chiuse, in pieno inverno. Il rumore cambia intensità secondo la posizione topografica: la collinetta su cui sorge la zona alta di Cavatigozzi, fra le più alte dell’intera area cittadina, è più esposta anche se più lontana. Altrove invece il quartiere Dossetto, fitto di case popolari, subisce in particolare la presenza del tubificio. L’acciaieria lavora a ciclo continuo e ha anche aumentato la produzione negli ultimi anni. Dopo il ricorso al Tar dell’acciaieria, che si oppone al piano di risanamento acustico, molti si aspettano le prime risposte proprio dalla riunione di venerdì tra Arpa e Comune di Cremona.
Paolo Zignani