E’ stato presentato oggi il progetto di legge regionale in Lombardia che apporta delle modifiche alla legge del 30 dicembre 2009, n. 33 “Testo Unico delle leggi regionali in materia di Sanità” – Capo II “Norme relative alla tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”. Lo riferisce l’on. Michela Vittoria Brambilla, FI, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. “Le modifiche che si vogliono introdurre – sottolinea l’ex ministro – affrontano in maniera compiuta e moderna temi di grande importanza non solo per i proprietari di animali da compagnia. Segnalo in particolare gli articoli che liberalizzano l’accesso con animali a giardini, parchi, spiagge ed altri luoghi pubblici, agli esercizi pubblici, ai locali aperti al pubblico, sui mezzi di trasporto pubblico e perfino in strutture ospedaliere “secondo i criteri fissati dalle direzioni sanitarie”. Il criterio è quello della massima accessibilità con garanzie per tutti, lo stesso al quale mi rifaccio fin da quando, come ministro del Turismo, con la collaborazione dell’Anci, ho dato il via ad una vera e propria battaglia contro i divieti assurdi, per rendere più facile la vita di milioni di cittadini. Da qui nascono le ordinanze-tipo sull’accesso alle spiagge e ai luoghi pubblici, già recepite da moltissimi Comuni e dalla legislazione di varie Regioni, e la proposta di legge che ho scritto e depositato alla Camera, destinata a fare definitiva chiarezza sulla materia”. Il testo detta formalmente l’obbligo di identificare “in modo unico e permanente” il cane attraverso l’inoculazione di un microchip, mette finalmente fuori legge l’uso della catena o “di qualunque altro strumento di contenzione similare” per trattenere i cani e vieta l’accattonaggio con animali, eccetto quelli “detenuti dalla persona priva di fissa dimora che li esibisce solo per necessità e non li sfrutta”. Un emendamento già condiviso tra i proponenti proibisce di tenere animali in isolamento o di privarli delle relazioni naturali per la loro specie, introducendo il concetto di “maltrattamento psicologico”. Il tutto è sorretto da un appropriato sistema di sanzioni: da trecento a tremila euro per chi maltratta gli animali, li abbandona, li usa come premio in una gara o una lotteria o viola il divieto di usare la catena. Si tratta – conclude l’on. Brambilla – di soluzioni innovative ed equilibrate. Ci avvicinano infatti ad un obiettivo che da anni mi batto per raggiungere: una convivenza uomo-animale più rispondente all’accresciuta sensibilità verso i nostri amici a quattro zampe e più in generale verso gli esseri viventi, una convivenza che faccia sparire forme di maltrattamento (la catena, l’accattonaggio) ancora frequenti nella vita quotidiana e sia davvero inclusiva per tutti, nel rispetto di ciascuno. Con il sogno, largamente condiviso, di sancire anche a livello costituzionale, in un giorno che spero non lontano, il principio di tutela degli animali in quanto esseri senzienti”.