Emirati Arabi: viaggio nell’isola degli animali

Non si è arenata sull’Ararat, dopo i 40 giorni del diluvio universale. L’arca di Noè si trova negli Emirati Arabi Uniti. Qui si trova un’isola che è stata concepita per ospitare il maggior numero possibile di specie animali per un’offerta destinata a un turismo rispettoso della natura, proponendo scenari molto diversi da quelli a base di mall commerciali di lusso e di scintillanti grattacieli di vetro e acciaio di Dubai. Sir Bani Yas, a sei anni dall’apertura offre ai visitatori safari tra mare e deserto, nel mezzo di migliaia di animali che vivono in libertà. Quasi 90 chilometri quadrati di colline rocciose, corsi d’acqua e dune di sabbia dove hanno trovato il loro habitat naturale la tipica avifauna del deserto insieme a giraffe, cervi e leopardi, introdotti sull’isola per arricchire la biodiversità e preservare l’equilibrio naturale. L’iniziativa è nata nella mente del padre degli Emirati, lo sheikh Zayed Ben Sultan al-Nahayane che nel 1971 trasformò l’isola in una riserva naturale, come ricorda Marius Princely, sovrintendente di Sir Bani Yas. “L’isola è stata concepita dal compianto sheikh Zayed ai primi anni ’70 quando cominciò a trasferire gli animali per trasformare la riserva in un parco naturale. La sua idea era creare un arca di Noè araba per il suo popolo”. Ma non si tratta solo di natura allo stato selvaggio. Sir Bani Yas è anche dotata di un patrimonio culturale straordinario, come spiega Fatima al-Mutawa, responsabile delle relazioni pubbliche per la Società d’investimento del Turismo di Abu Dhabi.”Le campagne di scavo sono cominciate nel 1992 e sono stati scoperti 36 siti archeologici, tra cui un monastero cristiano che risale al 600 dopo Cristo”. L’isola di Sir Bani Yas fa parte dell’emirato di Abu Dhabi, il più ricco della Federazione del Golfo di cui detiene il 90% delle riserve petrolifere.