Ecosistemi a rischio: carenza di risorse e bracconaggio le cause

Molti paesaggi, in alcuni degli ecosistemi del mondo, rischiano di restare “vuoti”. La causa? La sopravvivenza dei grandi erbivori, come rinoceronti, zebre, cammelli, elefanti o tapiri. Questi animali sono infatti in calo e a rischio estinzione nelle savane, foreste e praterie.  A lanciare l’allarme è uno studio condotto da ricercatori internazionali coordinato dall’Università dell’Oregon e pubblicato sulla rivista online Science Advances. Per il termine ‘paesaggio vuoto’ i ricercatori si riferiscono ad una ricerca del 1992, che già allora aveva predetto la minaccia delle “foreste vuote”, spiegando che la scomparsa della fauna costituisse una minaccia per quegli ecosistemi. William Ripple, professore all’Università dell’Oregon e coordinatore dello studio, ha spiegato come la loro ricerca prenda in considerazione tutti i paesaggi forestali, fino a savane, praterie e deserti. Secondo gli studiosi, il più alto numero di grandi erbivori a rischio si trova nei paesi in via di sviluppo, in particolare Sud-est asiatico, India e Africa; Europa e America hanno invece già perso la maggior parte dei loro grandi mammiferi. La diminuzione drastica di questi animali è dovuta al calo di cibo, ma anche alla caccia da parte dell’uomo per cibarsene o per vendere varie parti del corpo. Le conseguenze della scomparsa dei grandi erbivori sono catastrofiche, a partire dall’impatto sulla catena alimentare, ai cambiamenti degli habitat e anche la riduzione della dispersione dei semi delle piante.