Non c’è tempo per chi già soffre. La crisi greca in caso di uscita dall’euro rischierebbe di diventare una questione di vita o di morte per i pazienti ricoverati negli ospedali greci che potrebbero ritrovarsi senza farmaci per le cura. L’allarme lo lanciano gli stessi sanitari, a partire da Theo Giannaros, direttore dell’ospedale Elpis di Atene. “Non abbiamo più soldi e non possiamo curare le persone senza farmaci né attrezzature mediche funzionanti – spiega – non posso certo mandare avanti questo ospedale se non c’è neanche il cibo per nutrire i pazienti. Quello che sta accadendo è un vero e proprio crimine, vogliono punire la Grecia ma puniscono quelli che non hanno nulla a che vedere con la crisi”.Gli stessi pazienti sono preoccupati per questa situazione che rischia di compromettere la loro lotta per la sopravvivenza. Come nel caso di Yiannis che combatte contro un tumore alle ossa, o Iordanis che ha un cancro alla prostata.”Stiamo procedendo verso un ritorno alla dracma – dice Yiannis – sarebbe un disastro, le persone si divoreranno le une con le altre”.”La situazione è molto incerta – aggiunge Iordanis – non possiamo sapere quando tutto questo finirà”.Prima della crisi era il governo a pagare i farmaci salvavita per curare malattie gravi come il cancro. Ora però tutto questo è compromesso e con gli stipendi e le pensioni ridotte molti pazienti non sono in grado di permettersi un’assicurazione sanitaria e, se anche la spesa pubblica santaria venisse meno, per molti di essi significherebbe andare verso una morte certa.”Le case farmaceutiche ci ricattano – conclude il direttore – se non ci pagano, dicono, non ci daranno più i farmaci per curare i nostri pazienti”