La profonda crisi della Grescia è complessa e la corruzione, l’incapacità e i prestiti azzardati dei governi degli ultimi anni hanno contribuito al fallimento dell’economia. Ma il 90% degli aiuti che hanno ricevuto sono andati alle banche straniere, mentre ai cittadini greci sono rimaste le privatizzazioni, i tagli alle pensioni e agli stipendi, l’aumento delle tasse. E a pagarne le conseguenze sono i più piccoli, i più deboli, gli indifesi e questa settimana potrebbero imporre al Paese un piano durissimo di tagli e austerità o perfino l’uscita dall’Euro: la situazione è sempre più grave, perché oggi 4 bambini su 10 vivono in povertà, la mortalità infantile è aumentata del 43% e un giovane su due è disoccupato. E soprattutto, è stato tutto inutile: il debito greco è aumentato, non diminuito. Eppure, la cancelliera Merkel e i creditori continuano a spingere su queste politiche irresponsabili, dicendo di avere il sostegno dei cittadini europei. Ma il Primo Ministro Greco Tsipras ha deciso con coraggio di dare la scelta ai cittadini. Si è appellato ai greci, chiedendo di dire “No” a tutto questo. E il 70% dei membri di Avaaz in Grecia dice che voterà “No” al referendum di domenica: ora sta a noi mostrare che anche il resto dell’Europa è dalla loro parte per avviare una vera riduzione del debito. Firma ora e riempiremo i media con il nostro appello:
https://secure.avaaz.org/it/stand_with_greece_loc_eu/?bVdlogb&v=61461
Possiamo trasformare questa crisi in un’opportunità per cambiare l’Europa, e la nostra comunità può essere fondamentale. Quello greco potrebbe essere un disastro di dimensioni storiche, ma con un’enorme mobilitazione possiamo costringere invece Renzi, Merkel e gli altri leader e creare le premesse per trasformare il sistema economico europeo e mondiale, e renderlo umano. Ad iniziare proprio dalla Grecia.