La magistratura francese ha scagionato il gigante tedesco della certificazione, TUV Rheinland, in connessione con lo scandalo delle protesi mammarie difettose Pip. In una sentenza che ribalta un precedente giudizio del tribunale di Tolone, la corte d’appello di Aix-en-Provence sostiene che Tuv ha “rispettato gli obblighi che le competevano in qualità di organismo certificatore” delle protesi. Il leader mondiale della certificazione era rimasto coinvolto nello scandalo scoppiato nel 2011, quando migliaia di donne avevano presentato denuncia contro la società francese (Poly implants prothesis) accusata di produrre protesi mammarie difettose usando materiale scadente. Il tribunale di Tolone aveva accusato Tuv Rheinland di non aver rispettato “i canoni di controllo, prudenza e vigilanza” e condannato la società e la sua filiale francese a versare 3.400 euro alle 1.700 vittime a titolo cautelativo nell’attesa delle perizie per ciascuna di esse. Di conseguenza ora c’è un solo responsabile nello scandalo delle protesi nocive: la società produttrice. Il patron della Pip Jean-Claude Mas sarà nuovamente processato a novembre dopo aver ricorso contro la prima condanna per truffa aggravata.