Anna Maria, 44 anni, vince la sua caratteriale riservatezza per condividere la sua testimonianza sulla validità della dieta del dottor Mozzi, per aiutare chi come lei combatte contro malattie del sistema immunitario.
All’età di 14 anni si accorge di avere una macchia all’orecchio: si tratta di psoriasi. Nel giro di qualche mese il suo corpo era diventato una distesa di macchie, risparmiandole solo il viso. Da lì in poi un calvario fatto di cortisone, immunosoppressori e altro medicinali. Anche l’omeopatia, pur aiutandola non ha risolto il problema, come la dieta macrobiotica e vegetariana (eliminata la carne e aumento dei carboidrati), seguita per ben 5 anni. Pur stando meglio la psoriasi non passava. A questa patologia si aggiungono poi delle micro-cisti alle ovaie e, successivamente, la tiroidite di Hascimoto. Fondamentale per lei l’incontro con un osteopata che aveva avuto le sue stesse patologie, consigliandole la dieta del gruppo sanguigno del dottor Mozzi. Da quel momento tutta la famiglia di Anna, composta da appartenenti al Gruppo 0, ha seguito la dieta. Alla mattina acqua calda a colazione, caffè di cicoria e qualche mandorla; a metà mattinata un frutto; a pranzo alternano riso o miglio, legumi, proteine e verdure, seguendo gli abbinamenti. Alla sera assumono solo con proteine e verdure e, per dolce mangio un pezzetto di cioccolato fondente oppure una fetta di torta fatta con uova, mandorle e carote. Se viene voglia di pane, qualche volta lo preparano con i cereali consentiti.
Anna ha iniziato la dieta circa un anno fa e mai e poi mai avrebbe creduto di poter guarire dalla psoriasi. All’inizio ha anzi avuto un peggioramento della malattia, ma non ha ceduto, fino a vedere le macchie scomparire giorno per giorno. Anche gli episodi ravvicinati di emicrania devastante, che la costringevano a prendere forti antidolorifici, si sono allentati fino a scomparire. Infine anche il suo intestino infiammato ha cominciato a funzionare meglio. Ritirate le mie analisi, risultate perfette, comprese quelle riferite alla tiroidite, ha cominciato veramente a crederci: gli anticorpi che normalmente erano intorno a 1000, erano passati a 19, e fatta l’ecografia alla tiroide e i noduli non c’erano più.
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