Uscire dall’autismo è possibile, eliminando gli alimenti dannosi

Anche Oltreoceano, applicando dei principi della dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi, si ottengono risultati importanti. La dottoressa Katherine Reid, biochimica della società americana BayArea, sostiene di aver guarito la figlia dall’autismo, eliminando dalla sua dieta il glutammato, glutine e latticini. Secondo quanto sostiene Katherine Reid, con una figlia di 7 anni che ha iniziato a mostrare i primi sintomi di autismo a 2 anni, molti problemi neurologici, come anche l’autismo, sono dovuti a un disequilibrio nell’assunzione di glutammato. Il glutammato, contenuto quasi sempre anche nei dadi da cucina (che il dottor Mozzi spesso sconsiglia di usare, proprio per la presenza di questa sostanza) è conosciuto anche con il nome scientifico di acido glutammico. È un aminoacido “non essenziale”, ovvero l’organismo è in grado di sintetizzarlo senza bisogno di introdurlo con l’alimentazione. “Tutto risiede nell’equilibrio – spiega la Reid – perché nel nostro corpo abbiamo ricettori per il glutammato, ma tutto dipende dalla dose ingerita”. Oltre che nei dadi il glutammato è contenuto anche in altri alimenti, come nella soia, nell’amido di mais, nel siero del latte e altri ancora. Purtroppo nelle etichette alimentari, solo ne 1% dei casi viene riportato il contenuto di questa sostanza. Nonostante tutto Katherine è andata avanti con le sue idee, che corrispondono in gran parte alle teorie del dottor Mozzi. Quando a sua figlia Brooke è stato diagnosticato l’autismo, la dr. Reid ha incominciato a fare delle ricerche sulle possibili vie alternative alla medicina ufficiale, tra cui quella di una dieta mirata.

Dalle sue ricerche ha concluso che andavano eliminate le seguenti sostanze:

  1. latte e derivati del latte
  2. tutti gli alimenti contenenti glutine
  3. tutti gli alimenti contenenti glutammato

Con la dieta la situazione della piccola Brooke sembria sia molto migliorata:

– nel linguaggio e nella comunicazione in generale;

– nella socializzaione: il comportamento ossessivo è scomparso.

La biochimica Katherine Reid ha un’associazione no profit, la Unblind My Mind, tramite cui sono stati effettuati dei test su 75 bambini, eliminando dalla dieta gli alimenti sopra citati. Il risultato riscontrato è stato molto positivo: su 75, ben 74 bambini hanno mostrato segni di miglioramento. Al di là del caso personale, la dott. Reid ritiene che ognuno di noi dovrebbe pensare al corpo umano come un ecosistema con milioni di organismi, che insieme concorrono al mantenimento della nostra salute, ma che allo stesso tempo possono trasformarsi in agenti patogeni.