Droni per proteggere le tartarughe. In Messico la tecnologia viene usata anche al servizio degli animali e sulla spiaggia di Morro Ayuta, nello stato di Oaxaca, a Sud, si sorvegliano dall’alto le uova di tartarughe per evitare che vengano rubate. Quando le tartarughe arrivano per deporle lungo i circa 18 chilometri di spiaggia, è necessario metterle al sicuro dai bracconieri. Le loro uova sono storicamente considerate merce preziosa per gli indigeni locali, vengono anche mangiate, e i bracconieri le vendono al mercato nonostante da tempo il loro commercio in Messico sia vietato. Se in passato sono stati messi militari a controllarle, ora per la prima volta vengono usati i droni. Dotati di un gps e di una camera per immortalare gli eventuali ladri. Dall’alto, è più facile identificare le loro tracce. Edgar Perrusquia, dell’agenzia federale di protezione dell’ambiente spiega: “Il drone ci dà il vantaggio della vista dall’alto. Possiamo avere una visuale aerea, quindi identificare i bracconieri e i loro percorsi fino a un perimetro di 30-40 ettari”. Ma non sono l’unico pericolo, anche uccelli e cani sono possibili predatori, si calcola infatti che il 35% soltanto delle uova deposte arrivi a schiudersi dopo i 45 giorni d’incubazione.