Contro l’estinzione di massa si congela il Dna delle specie a rischio

Un po’ arca di Noè, un po’ Jurassic park, per salvare piante e animali da una possibile nuova estinzione di massa a causa del surriscaldamento globale. Accade a Nottingham, in Inghilterra, dove in un laboratorio scientifico, denominato Frozen Ark, viene letteralmente congelato il Dna e le cellule delle specie che rischiano di scomparire per assicurare la loro sopravvivenza nel caso di un cataclisma che possa portare alla sesta estinzione di massa sulla Terra. La moderna arca di Noé è stata ideata nel 2005 da una coppia di coniugi britannici, Bryan Clarke, morto nel 2014 e sua moglie Ann. Forte di una partnership con 22 strutture come zoo, università e centri di ricerca, in tutto il mondo, al momento ha raccolto il patrimonio genetico di 48mila esemplari appartenenti a 5.500 specie diverse.L’impatto dell’attività umana e del riscaldamento globale sull’ambiente è drammatico, specie per gli oceani e per le specie marine che in essi vivono: le barriere coralline (dove vive il 25% di tutte le specie marine) potrebbero, ad esempio, scomparire del tutto entro il 2050.Ai detrattori che l’accusano di comportarsi come una sorta di Dio in provetta, Ann Clarke risponde: toccherà alle generazioni future decidere se e cosa riportare in vita. Se però noi non conserviamo nulla, non avranno la possibilità di fare alcuna scelta. (Immagini Afp)