Migliaia di malati continuano a utilizzare il Metodo Di Bella con beneficio. Non solo: la banca dati medica degli Institutes of Health americani ha indicizzato 31.000 pubblicazioni sull’efficacia delle sostanze che fanno parte di questo protocollo.
Il dottor Giuseppe Di Bella, anch’egli medico come il padre, il professor Luigi Di Bella, scomparso anni fa e ideatore di un protocollo terapeutico per la cura del cancro, sottolinea come proprio “da questa rassegna della letteratura medico-scientifica ufficiale emerga il dato evidente e incontestabile che ogni componente del Metodo Di Bella è dotato di comprovata efficacia antitumorale senza la tossicità della chemioterapia e che il loro uso sinergico, per l’interazione del meccanismo biochimico e molecolare dei componenti, ne potenzia notevolmente l’efficacia antitumorale”. E “Molecole biologiche nella prevenzione e terapia dei tumori” è il titolo del congresso che si terrà sabato, a Bologna, nella Sala polivalente “Guido Fanti” di Viale Aldo Moro, a partire dalle 9 del mattino.
L’incontro, a cura della Fondazione Di Bella, vedrà la partecipazione di numerosi e illustri relatori che affronteranno diversi temi come quello della “Melatonina e dei meccanismi biochimici e molecolari”; oppure quello del “Retinoblastoma: malattia genetica o epigenetica?” e anche della “radioattività e del cancro”. Poi, alle 13, a prendere la parola sarà lo stesso dottor Dottor Giuseppe Di Bella: “Mediane di sopravvivenza e performance status nei carcinomi del seno, confronto tra statistiche del Metodo e del National Cancer Institute” sarà l’argomento del suo intervento.
Il metodo, visto l’incremento continuo dell’incidenza delle neoplasie che testimonia l’insufficienza delle attuali misure preventive, è dunque nato dalla necessità di cambiare strada nella prevenzione e nella terapia dei tumori.
Inoltre, se intrapreso tempestivamente e come prima terapia, può consentire di raggiungere la guarigione completa o di “convivere” con un male ridimensionato. Tra I fattori da cui dipendono I rsultati, lo stadio del male e le condizioni cliniche generali del paziente, magari già curato con trattamenti chemio o radioterapici.