ATTENZIONE, LE IMMAGINI POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITA’ DI CHI GUARDA – Si chiama “macerazione”: è il termine tecnico utilizzato per l’operazione che prevede che, per ogni gallina allevata allo scopo di produrre uova, i suoi fratelli maschi vengano uccisi al primo giorno di vita. Probabilmente, anche per l’industria avicola dire “tritati vivi” sarebbe stato troppo. Si tratta di una pratica legale, che segue in Italia Regolamento (CE) N. 1099/2009 relativo alla “Protezione degli animali durante l’abbattimento”. Nelle disposizioni si legge che “Questo metodo deve procurare la macerazione e la morte istantanea degli animali. Il dispositivo deve essere munito di lame a rapida rotazione o protuberanze di spugna. La capacità del dispositivo deve essere tale che tutti gli animali, anche se numerosi, vengano istantaneamente uccisi”. I dati che riguardano l’Australia, secondo Animal Liberation e Aussie Farms, le associazioni che hanno compiuto l’indagine, dicono che ogni anno 12 milioni di pulcini vengono eliminati dall’industria delle uova: non solo I maschi, ma anche le femmine deformi. Per quanto riguarda la brutale pratica dell’eliminazione dei pulcini maschi, vanno sottolineati alcuni passi avanti ottenuti dal movimento per i diritti animali: presto, grazie a nuove tecnologie, forse si potrà evitare questo massacro. A partire dagli Stati Uniti dove, dal 2020, i pulcini maschi per l’industria delle uova americana non verranno più uccisi. In Europa, invece, sono Germania e Lussemburgo le nazioni più attive in questo cambiamento, mentre in Francia il Ministero dell’Agricoltura ha segnalato questa problematica come una priorità su cui lavorare. Per quanto riguarda l’Italia, gli allevatori si dichiarano favorevoli all’eliminazione della soppressione dei pulcini ma, per il momento, pare non abbiano intenzione di abbandonare questa pratica. L’Assoavi però, l’associazione di categoria dei produttori, in una recente intervista su National Geographic, ha dichiarato che il settore sta seguendo gli sviluppi internazionali. Le immagini mostrano scene terribili legate a queste pratiche ma non si limitano a questo, fanno vedere anche il momento in cui le galline vengono debeccate prima di essere trasferite negli allevamenti, per evitare che si feriscano tra loro: in pratica, una lama rovente tronca il becco dell’animale, senza anestesia e a ritmi velocissimi. L’Associazione Essere Animali è in prima linea nel documentare le sofferenze che si nascondono negli allevamenti di galline. In Italia il 70% delle uova consumate deriva da galline allevate in gabbia e, per cercare di far capire la loro sofferenza, sono state salvate 7 galline ed è stata ridata loro una nuova vita, come testimonia il video. Inoltre, per contribire a ridurre in modo significativo la sofferenza di milioni di animali, il modo ci sarebbe: eliminare le uova dall’alimentazione.