Per ora è al 2% ma destinato a salire al 6% le emissioni nocive che annualmente vengono immesse in atmosfera a causa del trasporto aereo civile. Corrono ai ripari le Nazioni Unite, che hanno annunciato la volontà di frenare l’inquinamento aereo: tra il 2020 e il 2030, data “finale” dell’entrata in vigore dell’accordo sul “clima tra le nuvole” l’industria aerea potrebbe pagare un conto salato tra i 3 e i 12,5 miliardi di dollari, tra certificazioni, revisione e sostituzione di flotte e motori e nuovi investimenti. Secondo un report di Air Transport Action Group di base a Ginevra, si tratta di costi necessari che ricadranno anche sui passeggeri, destinati a pagare i biglietti aerei con un aumento dai 25 centesimi agli 11 euro. La buona notizia è che non tutte le compagnie ricadere i costi sui viaggiatori. Tuttavia i “crediti” che le compagnie dovranno acquistare per attutire gli effetti dell’inquinamento costeranno al 2030, tra i 48 e i 125 euro per passeggero su una tratta di medio raggio internazionale, che per un 737 da 160 posti, si tradurrà in un sovrapprezzo tra 25 e 70 centesimi per passeggero. Molto di più sarà addebitato sul biglietto per i voli intercontinentali, che subiranno un incremento del biglietto compreso tra i 4 e gli 11 euro.