Sappiamo quanto è difficile contrastare il fenomeno dell’inquinamento in città e che per farlo sarebbero necessarie misure rigide e forse drastiche è altrettanto vero che alcune soluzioni intelligenti potrebbero contribuire a rendere l’aria più respirabile. È il caso del verde che, come ben sappiamo, è in grado di catturare gran parte delle emissioni nocive e di fungere da purificatore naturale. Oltre all’idea di realizzare parchi urbani e di intensificare la presenza della vegetazione sfruttando anche il costruito, con le note facciate verdi, si può ampliare questa visione anche ai trasporti.
A Madrid recentemente, hanno presentato un progetto finalizzato a migliorare la qualità dell’aria della capitale spagnola attraverso l’installazione di giardini pensili sui tetti dei bus che circolano in città. Il progetto è parte dell’ambizioso piano “Muévete en verde”, lanciato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Fundacion Cotec, che ha come obbiettivo quello di incentivare la mobilità sostenibile, promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni.
D’ora in poi, per un periodo di sperimentazione, i tetti degli autobus urbani delle linee 27 e 34 che attraversano l’arteria centrale della città, quella più trafficata e inquinata di Madrid, si trasformeranno in giardini pensili con erba, fiori e piante.
Questa soluzione, sviluppata dalla società PhytoKinetic, sarà composta da maglie metalliche e materiali sostenibili e da un sistema di irrigazione automatica tramite sensori. Sfruttando alcuni principi della coltivazione idroponica, si riuscirà a recuperare l’acqua del sistema di condizionamento dell’aria degli autobus per innaffiare il tetto-giardino.
La magnifica idea però dobbiamo dirlo, non è nuova. Una soluzione molto simile è stata proposta nel 2010 per la città di New York. Si chiamano ‘Bus Roots’ gli autobus che portano sul proprio tetto piante e tappeti erbosi, nati dalla mente di Marco Cosio, un giovane ricercatore della New York University.
Descritto come un esercizio di ‘agricoltura urbana nomane’ e motivato con la necessità di recuperare e sfruttare tutti gli spazi dimenticati per trasformarli in possibilità di beneficio urbano, il progetto si è guadagnato subito l’interesse di amministrazione e cittadini. E da ben quattro anni è in fase di sperimentazione su alcuni bus della rete MTA. Se il progetto dovesse essere, come si spera, adottato sull’intero parco (4500 mezzi) si riuscirebbe ad ottenere complessivamente una superficie verde aggiuntiva di quasi 15 ettari.