Il movimento animalista ‘Iene Vegane’ ha organizzato un blitz scenografico davanti al Teatro alla Scala per contestare la scelta di portare sul palco de ‘La Bohème’ un asino e un cavallo. La manifestazione si è svolta in modo pacifico e molti degli spettatori in fila in attesa di entrare a hanno approvato e condiviso il senso della protesta.Gli attivisti – si legge in una nota diffusa dal movimento – hanno scelto la serata della Prima de ‘La Bohème’ di Puccini per accusare il regista di sfruttamento di animali in scena.
Per la settimana dello spettacolo (7-14 giugno) e dopo intere settimane di prove un asino e un cavallo saranno costretti a stare sul palco fermi come arredi per la durata della rappresentazione. Dovranno stare per il primo atto dietro il palco in paziente attesa e in mezzo a un caotico trambusto e dal secondo atto anche sul palcoscenico.
Gli animalisti denunciano e contestano l’utilizzo e lo sfruttamento di animali a fini di spettacolo a prescindere dal fatto che non siano costretti a performance particolari: fanno loro malgrado da comparse non retribuite. Il cavallo e l’asino per tutti i giorni scorsi dedicati alle prove sono stati stressati dal caldo che hanno dovuto sopportare restando in attesa sull’asfalto rovente prima di entrare in scena e poi una volta sul palcoscenico sono stati assordati dalle voci dei cantanti e dei 130 coristi oltre che dalla musica degli strumenti dell’orchestra.
”Gli animali non sarebbero mai loggionisti e non sono melomani, anzi sono molto sensibili a rumori e musiche che ai volumi e toni di un teatro sono per loro assordanti e intollerabili – si legge in una nota – Gli attivisti si stupiscono di come l’Ufficio Tutela animali del Comune di Milano si sia adeguato al parere dei veterinari che hanno avallato l’utilizzo di animali in scena dimostrando di non avere a cuore le esigenze etologiche di questi esseri viventi che per loro natura sceglierebbero di stare tranquilli su di un prato con a disposizione l’ombra di una albero”.
”Ci sorprende – dichiara la nota del Movimento – come organizzatori di uno spettacolo colto, importante come può essere un’opera in un teatro famoso in tutto il mondo, possano anche solo concepire l’idea di introdurre animali vivi in scena come fanno occasionalmente da anni fregandosene delle esigenze degli animali che non sono evidentemente una priorità per i veterinari che hanno avallato lo sfruttamento dei due equidi e nemmeno dell’Ufficio Tutela animali di Milano; dimostrando di essere istituzioni con una visione antropocentrica e di essere proni alle richieste di un regista”.
Il Movimento rivendica l’applicazione di un concetto di etica anche per questo tipo di spettacolo, concetto che venga riconosciuto e quindi condiviso da tutti: registi, teatri, veterinari e da chi dovrebbe difendere i diritti degli animali e invece difende il profitto dell’entourage scaligero.