La politica blocca il divieto, anche se ‘microplastiche’ uccidono i mari

È stato presentato l’appello #Faidafiltro sul tema delle tonnellate di plastica che ogni giorno vengono riversate in mare. Con il motto ‘Non esiste al mondo tecnologia in grado di filtrare e trattenere le microplastiche che finiscono nei nostri scarichi e, quindi, in mare’. Parliamo di un appello rivolto al Presidente del Senato Pietro Grasso e a tutti i senatori.

Si è svolta nell’aula di Palazzo Madama, la proposta di legge che vuole mettere al bando le microplastiche nei prodotti cosmetici distribuiti in Italia. Negli Stati Uniti hanno già compiuto questo passo a luglio di quest’anno, in Francia invece si stanno preparando per il 2018.

Parliamo di frammenti o sfere di plastica, con una dimensione inferiore ai 5 millimetri e che vengono chiamate ‘microplastiche’. Questi agenti sono presenti in molti prodotti cosmetici: saponi, scrub, gel, dentifrici, creme viso e così via. Tali sostanze vengono utilizzate per il loro potere esfoliante o additivo.

La plastica è un agente nocivo, soprattutto per la biodiversità dei nostri mari, dei nostri oceani. Ecco che le microplastiche contenute in questi prodotti, grazie alle loro dimensioni ridotte, non vengono trattenute dai sistemi di depurazione.

Da una stima recente, risulta che nelle acque salate di tutto il mondo finiscano, ogni anno, 8 milioni di tonnellate di plastica. Secondo le Nazioni Unite, entro il 2050 ci sarà in mare più plastica che pesci.

«Gli studi confermano che una volta in mare le plastiche vengono ingerite dalla fauna, anche pesci e molluschi, e le microplastiche possono così entrare nella catena alimentare e finire sulle nostre tavole. Con quali conseguenze sulla salute dell’uomo? Esiste oramai un diffuso consenso scientifico su questo tema; diverse Università stanno cercando di capire quali siano gli effetti dell’ingerimento di elevate quantità di plastica sugli organismi viventi, nonché le conseguenze dell’esposizione agli inquinanti contenuti o assorbiti in mare dalla plastica»si legge nel testo dell’appello #Faidafiltro.

Marevivo, Legambiente, Greenpeace, Lav (Lega anti-vivisezione), Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), MedSharks (associazione per la conservazione degli squali nel mediterraneo) e WWF hanno lanciato l’appello #Faidafiltro, “per chiedere al presidente del Senato, Pietro Grasso, e a tutti i Senatori diapprovare al più presto la proposta di legge per la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici”.

La legge, sottolineano le associazioni, era stata già approvata dalla Camera più di un anno fa, il 25 ottobre 2016. Proposta da Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, era stata sollecitata da Marevivo e Legambiente.

Il disegno di legge AS (Atto Senato) n. 2582, che reca “Disposizioni in materia di composizione dei prodotti cosmetici e disciplina del marchio italiano di qualità ecologica”, è da allora arenato in Senato.

Con conseguenze fatali per l’ambiente e il mar Mediterraneo. La discussione è ferma presso le Commissioni riunite X (Industria, commercio, turismo) e XIII (Territorio, ambiente, beni ambientali). Gli ambientalisti si rivolgono quindi a Grasso e ai senatori delle due commissioni affinché venga sbloccato l’iter della norma:

«Chiediamo al presidente del Senato Pietro Grasso, alla senatrice Paola Pelino, vicepresidente della Commissione X, e al senatore Giuseppe Marinello, presidente della XIII Commissione, relatrice e relatore del disegno di legge presso le commissioni riunite, e a tutti i Senatori componenti delle suddette commissioni, di attivarsi per licenziare il prima possibile il disegno di legge e arrivare alla sua approvazione definitiva prima della fine della legislatura» hanno scritto nell’appello.