Un autentico bivio di fronte al quale si trovano – molto spesso senza possibilità di scelta – milioni di bambini rifugiati. Un futuro con o senza istruzione fa tutta la differenza del mondo per un bambino, che solo nel primo caso può costruire un futuro dignitoso e lasciarsi alle spalle il trauma della guerra. È stato questo il tema al centro dell’evento-performance “Con o senza istruzione. Un bambino. Due Destini”, organizzato a Roma dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) nell’ambito della campagna – giunta alla seconda edizione – “mettiamocelointesta”.
Un progetto che punta a sensibilizzare sull’importanza dell’istruzione per i piccoli rifugiati e raccogliere fondi per assicurare loro un istruzione di qualità. A dare forza e visibilità all’evento ha contribuito anche Lino Guanciale, attore di successo, testimonial dell’agenzia Onu: “Quando l’Unhcr mi ha chiesto di fare un po’ di strada insieme, ecco io sono stato entusiasta perchè già da prima che questo incontro avvenisse consideravo il loro lavoro e in generale l’impegno su questo fronte forse quello prioritario”.
Carlotta Sami, portavoce Unhcr: “Lavoriamo in dodici Paesi, Paesi che sono in guerra come la Siria, lo Yemen, o Paesi che sono molto vicini a quelli in guerra e sono i primi Paesi verso cui fuggono i rifugiati”.
“Essere a scuola significa dare loro la possibilità di avere veramente un futuro. Perché saranno persone adulte che avranno avuto un’istruzione e che potranno effettivamente contribuire anche a ricostruire i loro Paesi”.
Dare il proprio contributo a “mettiamocelointesta” è molto semplice: “Contattando un numero, il 45516: mandando un messaggio da rete mobile per donare 2 euro, oppure chiamando da rete fissa per donarne 5 o 10. E’ una campagna importantissima perché intervenire sull’educazione significa alla radice cercare di risolvere concretamente determinati problemi”.