La Federal Emergency Management Agency (Fema), cioè la protezione civile americana, ha eliminato la parola “clima” dal documento che delinea la strategia dei prossimi quattro anni per affrontare inondazioni, uragani e altri disastri naturali.
Nel Piano strategico 2018-2022 che è stato presentato, non compare alcun riferimento al cambiamento climatico, al riscaldamento globale, agli eventi meteo estremi o all’innalzamento del livello del mare. Nel testo si legge che “i costi per i disastri continueranno a crescere a causa dell’aumento del rischio di calamità naturali”.
La mancanza di riferimenti al clima è stata evidenziata da alcuni media statunitensi, che hanno ricordato casi analoghi su siti e documenti governativi come quelli dell’Agenzia per la protezione ambientale, l’Istituto nazionale di scienze della salute ambientale e l’Agenzia per la tutela delle risorse naturali.
In una nota, la Fema ha precisato che il piano “tiene conto di tutte le calamità indipendentemente dalla loro causa”. Alla guida dell’Agenzia, con una nomina del presidente Donald Trump, c’è Brock Long, che in passato in alcune interviste non ha nascosto le sue perplessità in merito al cambiamento climatico.