E’ atteso anche il principe Harry, duca di Sussex, a questa 22/ma Conferenza internazionale sull’Aids (AIDS 2018) partita questa mattina ad Amsterdam. Si tratta della più grande conferenza in tema di salute a livello mondiale che riunirà anche oltre 15.000 scienziati, attivisti, operatori sanitari, responsabili politici e leader globali.
Convocata la prima volta durante il picco dell’epidemia di Aids nel 1985, la Conferenza internazionale sull’Aids continua a fornire un forum unico per l’intersezione tra ricerca, difesa e diritti umani. In particolare, l’attenzione in questa edizione sarà puntata sull’accesso alle terapie e ai test per la diagnosi, sulla profilassi pre-esposizione, la resistenza ai farmaci, il monitoraggio della tossicità e su come affrontare la crescente epidemia in Est Europa.
Visti però i rallentamento dei progressi fatti per sconfiggere la malattia, il tema principale sarà anche la necessità di tornare a spingere sull’acceleratore della ricerca. E’ di soli pochi giorni fa, l’allarme lanciato dal Programma congiunto dell’Onu sull’Hiv/Aids (Unaids): benché i decessi siano in calo e sotto la soglia del milione e benché il numero di persone che hanno accesso a terapie sia in aumento (21,7 milioni nel 2017), le nuove infezioni sono in aumento in almeno 50 Paesi e il ritmo dei progressi per sconfiggere l’epidemia non sta al passo con gli obiettivi del 2020.