Si sono svolti a Genova i funerali di Stato per 19 delle 42 vittime del crollo del ponte Morandi. In prima fila il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Conte. Il disastro, ha detto l’arcivescovo di Genova, cardinale Bagnasco, ‘ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferita è profonda’, e ‘la giustizia doverosa non cancellerà la tragedia’, ma la città ‘non si arrende: l’anima del suo popolo continuerà a lottare’ e ‘sapremo trarre dal nostro cuore il meglio’. Applausi alla lettura del nome delle vittime ed al momento in cui il cardinale ha citato i vigili del fuoco e la loro ‘professionalità generosa’. In città le campane delle chiese hanno cominciato a suonare a morto all’inizio della cerimonia, durante la quale anche i negozi sono rimasti chiusi. Fermi pure i lavori nel porto. “Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera – ha detto Bagnasco – ha provocato uno squarcio nel cuore di Genova. La ferità è profonda, è fatta innanzitutto dallo sconfinato dolore per coloro che hanno perso la vita e per i dispersi, per i loro familiari, i feriti, i molti sfollati. Innumerevoli sono i segni di sgomento e di vicinanza giunti non solo dall’Italia, ma anche da molte parti del mondo. Sappiamo – ha proseguito il cardinale – che qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire.