Le malattie delle valvole cardiache colpiscono un milione di italiani, circa il 10% della popolazione con più di 65 anni, e “si ritiene che siano sottostimate è sottovalutate, nonostante abbiano un’elevata mortalità se non curate”.
È questo l’allarme del presidente della Fondazione Gise, Società italiana di cardiologia interventistica, Sergio Berti, lanciato in occasione della prima edizione italiana della Giornata Europea sulle malattie delle valvole cardiache. Da un ricerca condotta in 11 Paesi europei su quasi 13 mila over 60 è emerso che
“solo il 9,5% è consapevole di cosa sia una stenosi aortica, una delle malattie più frequenti delle valvole cardiache”, spiega Berti, dato in linea con quello italiano.
Secondo lo studio, realizzato dall’istituto britannico Opinion Matters e presentato oggi a Palazzo Pirelli a Milano, in Europa una persona su otto di età superiore ai 75 anni soffre di malattie delle valvole e cardiache. Nonostante la loro incidenza, solo il 2,1% degli intervistati ne è preoccupato, percentuale che sale al 3,3% per gli italiani. L’analisi evidenzia inoltre che in Italia i medici di famiglia che auscultano il cuore a ogni visita sono solo il 17% (la percentuale a livello europeo è del 27,7%), mentre il 43,9% lo fa raramente e il 15,8% mai.
Per sensibilizzare le persone più anziane a sollecitare i propri medici, l’associazione Cuore Italia ha deciso di lanciare la campagna ‘Ascolta il mio cuore’.
“Le malattie delle valvole del cuore possono essere diagnosticate facilmente: basta una attenta valutazione dei sintomi riferiti al paziente ed una semplice auscultazione con lo stetoscopio da parte del medico di medicina generale”, spiega il consigliere Gise Battistina Castiglioni.
“Qualora il clinico si accorga di un ‘soffio’ – aggiunge – potrà indirizzare il paziente ad ulteriori accertamenti cardiologici con esami non invasivi come l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma”.