Sanità: pronto soccorso e superticket, si cambia

Rivoluzione nei pronto soccorso italiani secondo quanto prevedono le Linee di indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero. Codici numerici da 1 a 5 a cui le Regioni potranno associare un codice colore: Rosso per un’emergenza che necessita di un accesso immediato; Arancione per urgenze che vanno gestite entro brevissimo tempo; Azzurro per interventi che vanno gestiti entro un’ora; Verde per urgenze minori da gestire entro due ore; Bianco per interventi non urgenti da gestire entro quattro ore. “E’ previsto un periodo di transizione di 18 mesi e si punta a una migliore organizzazione delle aree e degli spazi, distinguendo, nell’ambito della presa in carico, un’area di osservazione breve e intensiva che comporti, oltre all’osservazione clinica, una terapia a breve termine e la possibilità di approfondimenti diagnostici. Uno strumento pensato anche per ridurre ricoveri inappropriati e per aumentare la sicurezza delle dimissioni dal Pronto soccorso, ma che per funzionare avrà bisogno di una dotazione organica adeguata e una posizione adiacente ai Pronto soccorso”. Per gestire il sovraffollamento il modello proposto è quello ‘hub & spoke’, con la conseguente classificazione delle strutture ospedaliere in funzione della diversa complessità clinico-assistenziale, differenziando i presidi ospedalieri in sedi di Pronto Soccorso, Dea di 1° livello e Dea di 2° livello. Un modello che per alcune malattie complesse e in alcune Regioni del Paese è già una realtà. In Lombardia, aumentano le esenzioni al superticket che, grazie alla delibera approvata dalla giunta, da ottobre riguarderanno 625mila persone in più. Si tratta di persone che si trovano in condizioni di potenziale vulnerabilità, coniugando un reddito medio basso e la presenza in famiglia di minori o persone disabili. Queste nuove agevolazioni valgono complessivamente 10 milioni 456 mila euro. Ad essere interessate sono le famiglie con un minore che hanno un reddito fra i 18 mila e i 30 mila euro (315 mila nuovi esenti), famiglie con almeno due figli minorenni e un reddito inferiore a 70 mila euro (270 mila), e anche nuclei familiari con reddito pari o inferiore a 90.000 euro con un disabile che abbia diritto ad alcune specifiche esenzioni per patologia (50.000 nuovi esenti).