Coronavirus: guarire con la vitamina C
Ottant’anni di ricerca e sperimentazioni dicono che la vitamina C funziona per tutti. Il principio è semplice: non è importante quanta vitamina C si ingerisce, ma quanta se ne assorbe. Mezza pasticca da un grammo cinque volte al giorno è considerata la base per una corretta assunzione di vitamina C.
Questo sarà l’argomento di questa sera di Laboratorio Salute che avrà come ospite Stefano Pravato, ricercatore e autore del libro “Guarire con la vitamina C”, divulgatore scientifico di Medicina ortomolecolare. In trasmissione ci spiegherà la via per un approccio naturale e pratico e per introdurre effettivamente nella nostra vita quotidiana l’integrazione di vitamina C come prevenzione primaria (anche in caso di Covid). Recentemente il dottor Thomas E. Levy (uno dei massimi esperti a livello mondiale per le terapie con alti dosaggi di vitamina C) ha sostenuto come non esista, e quasi certamente non possa esistere, nessuna malattia virale che non risponda positivamente all’uso di vitamina C.
La vitamina C è stata impiegata da medici che ne hanno sperimentata l’efficacia in molte malattie anche gravi, anche se tali impieghi sono divenuti in larga parte, purtroppo, desueti. Forse l’esempio più clamoroso è l’impiego che ne è stato fatto nella poliomielite.
Nell’ospedale cinese di Wuhan, le autorità sanitarie locali stanno avviando uno studio clinico su pazienti che hanno contratto l’infezione da coronavirus Covid-19 testando l’efficacia terapeutica della vitamina C somministrata in grandi dosi. Anche nell’ospedale di Palermo si sta attuando una sperimentazione per i malati di Covid con l’ausilio di alti dosaggi di vitamina C per via endovenosa. E secondo i primi studi, starebbe dando dei buoni risultati.
Nel proprio piccolo, chiunque può mettere in atto minimi accorgimenti per limitare la possibilità di contagio di una infezione virale e per dare una prima risposta a eventuale infezione conclamata. Ad esempio, si può mettere in atto una integrazione con vitamina C che aiuti il sistema immunitario.
Quindi in trasmissione verranno spiegate le diverse tipologie (acido ascorbico, ascorbato di sodio, calcio ascorbato e vitamina c liposomiale) come assumerla in dosi appropriate; le diverse forme di assunzione (pastiglie, polvere, infusioni endovena di soluzioni a base di ascorbato di sodio), la corretta integrazione vitaminica e la massima concentrazione raggiungibile dal corpo collegata alla tolleranza intestinale.
La vitamina C è tra quelle che gli esseri umani non possono sintetizzare all’interno del proprio corpo.
Trattandosi di una sostanza il cui assorbimento varia fortemente secondo l’individuo e dello stato di salute, non esiste una tabella applicabile, per esempio, in base all’età, al sesso, al peso.
Le dosi raccomandate partono dai 50mg ma le variazioni individuali sono elevatissime. Spesso si tende ad assumerne di più in presenza di un raffreddore conclamato passando da pochi grammi a svariate decine.
Infine ecco una traduzione effettuata da Stefano Pravato di un recente articolo del noto esperto di medicina ortomolecolare Andrew W. Saul dedicato all’utilizzo terapeutico della vitamina C.
«Per combattere un virus pericoloso per il quale non esista un trattamento medico omologato, è necessario fare affidamento sul proprio sistema immunitario. Qualsiasi libro di nutrizione riporta che c’è bisogno di vitamina C per far funzionare al meglio il sistema immunitario. La deficienza di vitamina C è un problema mondiale che può essere risolto immediatamente e a costi contenuti. Con quantità anche modeste di vitamina C supplementare, i decessi diminuiscono. In uno studio, solo 200 mg di vitamina C/die hanno determinato una riduzione dell’80% dei decessi tra i pazienti con malattie respiratorie gravemente ospedalizzati.
[Hunt, C. et al., Int. J. Vitam. Nutr. Res., vol. 64, 1994, pp. 212-19],
http://orthomolecular.org/resources/omns/v16n09.shtml» .
«Le modalità di somministrazione della vitamina C endovenosa ad alte dosi in ospedale, edizione in lingua cinese, sono disponibili, ad accesso gratuito, all’indirizzo:
http://www.doctoryourself.com/Coronavirus_Chinese_IV_C_Protocol.pdf.
Queste informazioni sono ora pubblicizzate in tutta l’Asia. Solo perché la notizia non è presente nei media americani [o europei, N.d.T.] non significa che non stia accadendo. Questa è una notizia vera. La vera fake new è l’incuria dei media nel non segnalarla. Ed ecco il protocollo in inglese, per renderne più semplice la circolazione:
http://orthomolecular.org/resources/omns/v16n07.shtml» .
Nella seconda parte di trasmissione avremo come ospite la dottoressa Franca Merla, medico esperto di Medicina Funzionale. La dottoressa, una donna affetta da sclerosi multipla, lancerà un appello per alzare l’attenzione a favore di tutti i malati cronici che sono stati abbandonati e dimenticati dalla sanità alla decorso inesorabile della loro malattia… soli, senza cure, senza possibilità di movimento e senza fisioterapia.
A sedici anni, la dottoressa, ha iniziato ad avere seri problemi di salute.
Dopo esami approfonditi le hanno diagnosticato una Sindrome Cerebellare Atassica Acuta – Sclerosi Multipla.
La prospettiva di convivere con questa malattia e con gli effetti delle cure a cui ero sottoposta costantemente ha segnato il suo percorso: doveva studiare Medicina. Doveva capire. Doveva imparare.
Metteva in pratica lo studio e cercavo di allargare i suoi orizzonti: ha imparato a conoscere e a muoversi in mondi apparentemente lontani tra loro come la medicina tradizionale e i metodi alternativi finalizzati al benessere della persona in senso più ampio. Con il passare del tempo e il diminuire della sua invalidità (ora al 67%), ha proseguito il suo percorso di specializzazione volto a integrare l’approccio scientifico alla diagnosi e alla terapia, secondo la Medicina Ufficiale, con metodi moderni di stampo olistico, biologico e naturale.
La recuperata efficienza fisica le ha inoltre permesso di dare nuovo valore alle cose della vita e di dedicarsi con particolare attenzione a quelle patologie che impattano maggiormente proprio con la qualità di vita del paziente.
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