L’uso dell’acido folico in gravidanza diminuisce il rischio che il nascituro sviluppi una sindrome dello spettro autistico causata dall’esposizione ai pesticidi. Lo afferma uno studio dell’università della California pubblicato da Environmental Health Perspectives.
Durante lo studio sono stati analizzati i dati di 296 bambini tra 2 e 5 anni che avevano ricevuto una diagnosi di autismo e di 220 che non l’avevano avuta. Le mamme sono state intervistate sull’uso del supplemento e sull’eventuale esposizione a pesticidi durante la gravidanza. Quest’ultimo dato è stato integrato con informazioni da un database sull’uso di queste sostanze nelle aree vicine a quelle di residenza dei soggetti esaminati.
“Abbiamo trovato che se le mamme avevano preso l’acido folico nel periodo del concepimento il rischio associato ai pesticidi sembra attenuato – afferma Rebecca Schmidt, uno degli autori -. Le donne in gravidanza dovrebbero evitare l’esposizione, ma se vivono in zone rurali questo potrebbe essere un modo per diminuire l’effetto”.
La dose minima di acido folico per avere il beneficio è risultata 800 milligrammi al giorno, quella comunemente contenuta nei supplementi. Sia l’esposizione ai pesticidi che la carenza di questa sostanza, ricordano gli autori, sono legate ad un aumento del rischio di autismo, e la combinazione di queste circostanze sembra aumentare l’effetto.