Cremona.Per avviare la transizione energetica nel Cremonese, la prospettiva sarebbe quella di puntare sulla produzione di biometano da scarti agricoli e dell’industria attraverso un investimento da 330 milioni per 10 anni. Proprio per la produzione del biometano si starebbero creando accordi con aziende agricole del territorio. Un’attività, questa che produrrebbe maggiore interesse sul piano economico, con molte implicazioni però a livello ambientale. Una situazione che preoccupa e provoca riflessioni non solo per le speculazioni, ma soprattutto per l’ambiente perché questi impianti sarebbero fonte di emissioni inquinanti e avrebbero un impatto pesante su un territorio in cui le problematiche continuano a sommarsi. Sullo sfondo, resta, poi l’incognita dell’inceneritore, perché non sarebbe stata detta nemmeno una parola sull’impianto la cui autorizzazione scade nel 2029 e men che meno si è parlato della sua eventuale dismissione prima di quella data.