Cremona, ma anche la provincia come Sesto ed Uniti, Castelverde, Persico Dosimo, Gadesco Pieve Delmona, Spinadesco, Malagnino, Bonemerse e Gerre de’ Caprioli. Sono i territori più coinvolti dallo sforamento di biossido di azoto. Il cremonese e più in generale l’Italia intera oggi ha incassato un altro duro colpo per inadempienze relative alla qualità dell’aria. E’ arrivata infatti oggi la sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea che ha accolto il ricorso della Commissione Ue e ha dichiarato l’inadempimento dell’Italia sia per il mancato rispetto, “sistematico e continuativo”, del valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto in varie zone concernente la qualità dell’aria, sia per la mancata adozione, a partire dall’11 giugno 2011, di misure atte a garantire il rispetto nelle stesse zone dei valori limite di NO2. La condanna non comporta automaticamente sanzioni per l’Italia, ma prende atto che c’è stato un superamento sistematico per il biossido di azoto. Questo gas è un forte agente ossidante e reagisce violentemente con materiali combustibili e riducenti mentre in presenza di acqua è in grado di ossidare diversi metalli. In generale, gli ossidi di azoto (NOX) vengono prodotti da tutti i processi di combustione ad alta temperatura (impianti di riscaldamento, motori dei veicoli, combustioni industriali, centrali di potenza, etc.), per ossidazione dell’azoto atmosferico e, in piccola parte, per ossidazione dei composti dell’azoto contenuti nei combustibili. Il cremonese dunque conquista un altro spiacevole podio nell’ambito ambientale e continua ad essere la seconda città più inquinata d’Europa nel totale immobilismo, come precisano alcuni politici come il consigliere regionale del M5S Marco Degli Angeli delle istituzioni.