Il sacrificio dell’Ospedale di Cremona: amara riflessione del dott. Pietro Cavalli

Ci sono diversi gradi di servizi resi alla cittadinanza che classificano un ospedale. C’è il Pronto soccorso, poi ad un livello più alto c’è il Dea Dipartimento di emergenza e accettazione – di primo livello, e poi c’è il Dea di II livello, ossia un ospedale con una struttura dotata di reparti ad alta complessità e ad alta specializzazione. Cremona ha appena perso la possibilità di diventare un cosiddetto Dea di II livello, perché non può più rispondere ai requisiti necessari. Cio’ che emerge è che si tratta del risultato di una scelta precisa, che ha sacrificato la sanità cremonese, scelta che oggi viene a galla. Ce ne parla il dottor Pietro Cavalli, ex genetista del Maggiore, che lasciò l’ospedale nel 2019, insieme ad altri tre primari e 4 medici.