Poco meno di tre ore: è quanto hanno impiegato gli esperti ieri, in serata, per effettuare le analisi con il luminol all’interno della casa dei coniugi Pamiro a Crema, in via Biondini, dopo gli accertamenti effettuati sulla macchina in uso alla moglie da cui è emerso che la macchia sul sedile posteriore non era sangue e probabilmente non riconducibile all’ex professore d’informatica 44enne trovato senza vita il 29 giugno di due anni fa in un cantiere edile di via don Primo Mazzolari, a 200 metri da casa. Una decina gli elementi raccolti, da cui sarebbero emersi riscontri interessanti. Papà Franco, che insieme a mamma Marisa non accetta la tesi del suicidio e che ha insistito perché si continuasse a cercare la verità sulla morte del figlio, era presente ieri sera in via Biondini e ha chiesto che venissero esaminate alcune parti sul retro della casa. Ma per il papà, troppe sono le incongruenze legate a quanto accaduto al figlio in quel weekend di fine giugno di due anni fa, a partire dal fatto che lui, ripreso nel video mentre cammina, fosse scalzo. Tanti, dunque, i punti ancora da chiarire, mentre si attendono i risultati di questi nuovi rilievi.