Cremona. Un’odissea: la questione dell’ex Inam, la struttura di Viale Trento e Trieste prima stralciato dai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza come casa di comunità, la struttura socio-sanitaria che doveva entrare a fare parte del Servizio Sanitario Regionale prevista dalla legge come potenziamento per la presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche, con una spesa di quasi 20 milioni di euro, poi transennato nei giorni scorsi con spostamento delle attività rimaste per problemi di agibilità. Il piano originario della Regione ne prevedeva il completamento a dicembre 2025 con l’attivazione nel 2026. Ora, inevitabilmente, i tempi si allungano. Oltre alla struttura, bisognerà poi pensare alle attrezzature al suo interno per garantire i servizi e anche al personale. Non solo: l’edificio non sarebbe idoneo per questioni logistiche, come l’ubicazione e la possibilità di parcheggio. Tempi e spese, dunque, rischiano di allungarsi e lievitare, a danno della necessità dei cittadini di poter usufruire di servizi sanitari di qualità.
Claudia Barigozzi