Avviato nel 2016, avrebbe dovuto tagliare il traguardo nel 2018. Ad oggi, settembre 2022, non si sa ancora niente dello studio epidemiologico, strumento fondamentale per sapere quanto e in che modo l’inquinamento incide sulla salute dei cittadini cremonesi. L’importanza di un’indagine di questo tipo in quella che qualsiasi analisi conferma essere la prima città in Italia per inquinamento e la seconda in Europa è di tutta evidenza, ma al di là di promesse e annunci del sindaco Gianluca Galimberti dello studio epidemiologico non si ha ancora traccia. Alla fine di novembre del 2021, a seguito di un incontro tra i sindaci del Cremonese e l’ATS, è emerso un cronoprogramma che ha fissato per il mese di ottobre del 2022, vale a dire tra poche settimane, la pubblicazione dei risultati dei quattro filoni principali dell’indagine epidemiologica. “Come previsto dal protocollo stesso – questa la rassicurazione dell’ATS – i risultati verranno divulgati ai cittadini e alle Associazioni attraverso campagne di sensibilizzazione e promozione”. Siamo dunque in dirittura d’arrivo? Considerato il controverso iter che lo studio ha dovuto affrontare, con tanto di brusca interruzione negli anni della pandemia, è lecito nutrire qualche dubbio. Anche perché, è il caso di ricordarlo, le istituzioni locali e la burocrazia in generale non hanno mai agevolato i lavori all’équipe incaricata di elaborare lo studio, come ha più volte dichiarato Paolo Ricci, medico epidemiologo già direttore dell’Osservatorio Epidemiologico della ATS Val Padana e già professore a contratto in discipline di sanità pubblica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Oggi, a tenere il fiato sul collo alla Regione per assicurarsi che le scadenze vengano rispettate è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Marco Degli Angeli. L’esponente del Movimento ha predisposto un’interrogazione al presidente Attilio Fontana e alla giunta lombarda con la quale avanza precise richieste. Degli Angeli chiede anzitutto di “Indicare, specificando il ruolo, la data dell’assunzione e la durata contrattuale, quale sia ad oggi l’organico dell’Osservatorio epidemiologico”. In seconda battuta l’esponente pentastellato chiede che venga precisato “lo stato dell’arte dello studio epidemiologico” e la conferma circa la “pubblicazione dei risultati entro l’ottobre 2022”. In caso contrario, Degli Angeli chiede alla Regione di definire una time-line precisa. Il consigliere chiede inoltre “se e quali incontri Regione Lombardia intenda effettuare con la collaborazione di Ats Valpadana, così da divulgare ad Enti e cittadini i risultati dello studio epidemiologico” e “se vi è intenzione di implementare uno studio anche per la Asst di Crema”. Nelle premesse all’interrogazione, l’esponente pentastellato ripercorre la tormentata vicenda dello studio epidemiologico ricordando che “L’obiettivo è valutare l’eventuale associazione causale tra i contaminanti delle principali fonti emittenti del territorio e lo stato di salute degli abitanti di Cremona”. L’avvio dell’indagine epidemiologica ad oggi non ancora conclusa, aggiunge Degli Angeli, “è iniziata durante il 2016 sotto la direzione del professor Paolo Ricci, ex direttore dell’Osservatorio Epidemiologico di Cremona andato in quiescenza a far data dal primo gennaio 2021. Successivamente, il nuovo incarico di direttore dell’Osservatorio Epidemiologico è stato affidato ad un nuovo responsabile ad interim”. Secondo il consigliere, “L’avanzamento dello studio epidemiologico, dunque, ha subìto una fase di stallo dovuta soprattutto alla ricostituzione di un gruppo di ricerca”. Prima di passare alle richieste alla Regione, Degli Angeli ricorda che il direttore generale di Ats Valpadana, nel novembre del 2021, ha dichiarato che “L’acquisizione e la mappatura dell’esposizione ad inquinanti è prevista entro i primi 4 mesi del 2022. Gli studi di associazione tra esposizione ad inquinanti ed esiti di salute previsti dal protocollo saranno portati a termine entro ottobre 2022. Ulteriori approfondimenti saranno svolti successivamente”. Ebbene, la scadenza è ormai vicina: tempo poche settimane e si saprà se lo studio epidemiologico è realtà o se i cittadini dovranno ancora una volta accontentarsi di promesse e rinvii.
Federico Centenari