Non si placa la polemica tra maggioranza e opposizione sulla revisione della sosta in città presentata dall’Amministrazione. E mentre il sindaco Galimberti assicura che i parcheggi blu non aumenteranno e che l’operazione è stata pensata per mettere ordine alla sosta in città, il centrodestra attende la convocazione della commissione Vigilanza per entrare nel merito. Anche perché all’opposizione non è sfuggito un particolare – che particolare in realtà non è – in grado di rendere “zoppa” la riforma voluta dalla giunta. Perché se è vero che al centro dell’operazione ci sono gli stalli gestiti da AEM, è altrettanto vero che in città un buon numero di parcheggi è in mano a Saba Italia, ditta privata che ha in concessione l’autosilo di piazza Marconi. AEM gestisce 1.764 stalli, Saba ne ha in carico 545 in diverse zone della città, in particolare in centro. Basti pensare al parcheggio di piazza Marconi e vie limitrofe, ma anche a via Ala Ponzone, via Bissolati, via Cadore, via Del vasto, piazza Giovanni XXIII°, piazza Lodi e corso Vittorio Emanuele. Il punto è: quale riforma è possibile se quasi un terzo degli stalli è in mano a una ditta privata, sulla quale il Comune non ha alcun margine di intervento? Ma soprattutto: che fine ha fatto la decisione della giunta, assunta formalmente e comunicata a Saba nel 2018, di revocare la convenzione per l’autosilo con l’azienda? Dal 2018, sulla revoca della concessione, che comporterebbe un riallineamento di tutti gli altri stalli gestiti in città da Saba, che si vorrebbe riportare in pancia ad AEM con la costituzione di una società unica per la gestione della sosta, non si è saputo più nulla. Presa la decisione, non senza pagare la necessaria consulenza per esaminare le possibili vie d’uscita, il Comune l’ha comunicata a Saba, ma non si registrano passi concreti da 4 anni. La partita è spinosa, perché per mettere mano alla convenzione con Saba il Comune deve aprire i cordoni della borsa, ma fino a che punto, senza questo passaggio, una revisione della sosta può essere completa? Il dubbio è che la giunta stia prendendo tempo, per mandare in Cavalleria la rescissione della convenzione dando comunque vita a una riforma parziale, pasticciata, della sosta in città. L’opposizione ha fiutato l’aria, dal momento che tra i punti all’ordine del giorno della Vigilanza rientra anche la convenzione con Saba. Carlo Malvezzi, capogruppo di Forza Italia, rileva che nell’operazione non vengono tenuti in considerazione due nodi imprescindibili: il parcheggio di piazza Marconi e i posti auto in centro storico gestiti da Saba. Quale revisione della sosta è dunque possibile alla luce di questo “buco nero” che il Comune sembra ignorare?
Federico Centenari