Cremona L’inceneritore di Cremona continuerà a bruciare rifiuti anche oltre il 2029? A mettere in serio dubbio e a spostare in avanti per l’ennesima volta la data di chiusura dell’impianto di via San Rocco sono le modifiche richieste dal gestore dell’impianto nella fase di revisione dell’autorizzazione integrata ambientale che è in corso in queste settimane. Nella relazione consegnata dai proponenti a Regione Lombardia, Provincia e comune di Cremona è infatti presente anche un capitolo dedicato al revamping della linea 2 dell’impianto. L’azienda, che è stata chiamata ad aggiornare la linea fumi per adeguarla alle migliori tecnologie disponibili, secondo quanto definito dalle nuove linee guida europee del 2021, ha colto la palla al balzo per inserire nel progetto anche un capitolo dedicato a modifiche definite come non sostanziali, ma che di fatto fanno sorgere molti dubbi in merito agli obiettivi futuri. Molti gli interventi richiesti oltre a quelli previsti dalla nuova normativa per le BAT: dallo sostituzione della caldaia esterna, l’eliminazione dei vecchi silos ceneri e relativo sistema di inertizzazione e dello scrubber, oltre che una revisione nel collegamento con il teleriscaldamento e una diversa gestione dello smaltimento dei farmaci scaduti e rifiuti sanitari. Il riesame dell’Aia conterrebbe quindi interventi potenzialmente onerosi se rapportati alla scadenza autorizzativa del 2029, il che farebbe pensare ad una volontà di prolungare la vita dell’impianto, magari per renderlo maggiormente performante nella gestione del nuovo business dell’incenerimento dei fanghi. Infatti, numeri alla mano, i rifiuti urbani, che in gran parte comunque provengono da fuori città, ad oggi svolgono ormai un ruolo marginale. Sono invece in continua crescita le tonnellate incenerite e provenienti da rifiuti speciali. Non è ancora nota la posizione del comune di Cremona e degli alti enti coinvolti nel processo autorizzativo. Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica è concentrata sul nuovo impianto di biometano altre ombre fumose aleggiano sulla testa dei cremonesi, e per l’ennesima volta, dopo le promesse di chiusura nel 2019, nel 2024 e nel 2029, l’inceneritore potrebbe riuscire a strappare ancora qualche anno di vita in più. Se non decenni.
Marco Degli Angeli