Come hanno vissuto, i ragazzi, la DAD? Ne parlano ancora? Non è un discorso che viene affrontato spesso, ma molti dei problemi (ansia, panico, stress) che anche oggi perdurano sono emersi in quel periodo. A dirlo è lo psicologo clinico Federico Maffezzoni, intervistato dalla giornalista Loretta Gregori per la rubrica Iperconnessi. Al di là della dad la domanda è se
le tecnologie siano un ostacolo o aiutino l’apprendimento.
Alcuni studi dimostrano che è fisiologicamente più difficile mantenere l’attenzione sostenuta durante sessioni online. Non siamo programmati per questo. Umanità è condivisione, rischio, coraggio, tutti passaggi necessari per creare la propria identità. Le tecnologie sono allettanti perché offrono una scorciatoia dalle sfide della vita.
Si è spesso criticata la scuola come luogo di nozionismo, ma anche le tecnologie hanno lo stesso rischio: il rischio del “nozionismo” emotivo. Tante etichette che omologano il pensiero. Per stimolare la creatività e la curiosità dei ragazzi occorre quindi
non demonizzare le tecnologie, ma far loro capire che sono uno degli strumenti per migliorarsi, non anestetizzanti delle proprie emozioni.