Cremona Nebbia fitta sul futuro dell’infrastruttura che dovrebbe unire i 2 capoluoghi di provincia. La risposta di regione Lombardia ad una interrogazione del Movimento 5 Stelle non lascia infatti spazio ad altre interpretazioni. Oltre alla non sostenibilità economica le motivazioni di tutta questa incertezza sono molteplici. Dopo il ricorso di Stradivaria al Tar e alla Corte di Giustizia Europea, e la citazione in giudizio nei confronti di Regione Lombardia, davanti al tribunale di Milano con udienza prevista il prossimo 29 novembre sembra essere infatti naufragata l’ipotesi di risoluzione consensuale della concessione sulla base di circa 25 milioni di euro. Dall’altra parte ci sono tutte le incognite relative agli 8,5 km di buco nell’attuale tracciato di competenza del Tibre autostradale, opera statale, che però è ancora senza copertura finanziaria. Il ministero non ha infatti ad oggi fornito garanzie. Inoltre, a differenza di quanto sostenuto dall’europarlamentare Salini durante l’ultima campagna elettorale per le regionali non ci sarebbe nessun privato interessato a subentrare o affiancare Stradivaria ed a farsi carico del progetto tra Cremona e Mantova. Se per l’autostrada quindi non sembrano esserci via d’uscita, sembrerebbe riprendere quota l’ipotesi riqualificazione della SS10, opzione da anni sostenuta dai comitati ambientalisti. Dalla risposta fornita da Regione, il Pirellone si dimostra disponibile, su impulso dei territori, a riaprire quel tavolo di confronto con Anas per migliorare la strada già esistente, organizzato dall’ex ministro Toninelli, e saltato nel settembre 2019 a causa della caduta del governo Conte 1. A questo punto la palla passa ai sindaci dei comuni interessati e alla Provincia che però, fino ad oggi, avevano escluso qualsiasi altra opzione che non fosse quella dell’autostrada.