Dopo oltre dieci anni dall’ultima volta il comune di Cremona ha aggiornato e presentato il nuovo Piano di Protezione civile per le aziende a rischio di incidente rilevante: su tutti Abibes, Liquigas e l’azienda SOL. Di Abibes preoccupano la forte presenza del Propano, carburante estremamente infiammabile che ne alimenta i motori interni, e la possibilità di una radiazione termica istantanea, provocata dalla rottura di una tubazione a GPL. Il piano di evacuazione prevede, in caso di allarme di tipo A (con sirena continua), che la popolazione a 650 metri dall’azienda si ripari al chiuso nell’edificio più vicino, mentre l’allarme di tipo B (con sirena intermittente), richiede di abbandonare le proprie abitazioni verso le zone di raccolta temporanee e di respirare proteggendo la bocca con un panno bagnato; In Liquigas c’è invece il rischio di incendio o esplosioni, anche qui a causa della forte presenza di GPL gassoso e liquido. In caso di allarme, ai cittadini è richiesto di rimanere e portarsi in ambienti chiusi, non sostare vicino allo stabilimento e abbandonare gli scantinati. Chi è in casa dovrebbe poi chiudere le persiane, spegnere gli impianti di ventilazione e disattivare gli impianti elettrici. Al momento nel sito del comune di Cremona manca il piano d’evacuazione relativo all’azienda SOL, che si occupa della produzione di gas tecnici. Tutte e tre le strutture, peraltro, si trovano nel quartiere 3, che risulta quindi quello più a rischio, anche a fronte del fatto che nei suoi pressi si trovano l’Oleificio Zucchi e l’Acciaieria Arvedi. Proprio per questo la presentazione del Piano è avvenuta a Cavatigozzi, con un ristretto numero di persone ad assistere: a testimonianza dell’impreparazione e disinteresse dei cittadini rispetto ai pericoli legati agli incidenti industriali. La presentazione si è poi focalizzata sui rischi legati alla Tamoil, che è adiacente al Quartiere Po.