In questa puntata di Laboratorio Salute – Medicina Integrata il dottor Dario Polisano, biologo nutrizionista ed ideatore del Metodo Reset che ci spiegherà in che modo la dieta chetogenica influisca positivamente nella cura delle malattie neurologiche, come Alzheimer, il Parkinson o demenze senili, ma anche le più comuni emicranie e cefalee grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e neurostimolanti. Difatti il Metodo Reset risulta particolarmente efficace nel contrasto della neuro-infiammazione e della neuro-degenerazione.
Basti pensare che la dieta chetogenica, uno dei pilastri fondamentali del Metodo Reset, è nata nel 1920 come piano alimentare per il trattamento dell’epilessia farmaco resistente.
Gli studi scientifici che sono stati pubblicati negli ultimi anni hanno mostrato che i corpi chetonici possono essere considerati dei veri e propri farmaci antinfiammatori e antiossidanti.
Il metodo Reset è unico appunto per questa sua caratteristica: è uno stile di vita che oltre alla perdita del peso (7-10 kg in meno in 30-40 giorni nella media della popolazione), punta al riequilibrio corporeo cercando di favorire i processi di autoriparazione: meccanismi insiti in tutti gli esseri viventi e che ogni persona sempre più spesso non riesce più a sfruttare naturalmente.
Uno dei motivi potrebbe essere lo stato di intossicazione che è in atto (presente sia nella fibromialgia che nella artrite reumatoide), quest’ultimo dovuto all’introduzione di alimenti non compatibili con l’organismo del paziente.
La Dieta Reset si sviluppa in 3 diverse fasi ed è variabile a seconda del paziente e della patologia.
Nella Fase 1 avviene il Reset organico: si inizia con una dieta chetogenica innovativa che permette la produzione di corpi chetonici, l’eliminazione delle tossine e il riequilibro del sistema immunitario e quindi con effetti positivi sull’infiammazione. I corpi chetonici sono importantissimi per le modificazioni in positivo dei mitocondri ossia il “motore” della cellula; infatti quando il corpo è in chetosi la cellula si modifica, in positivo, per riadattarsi alla nuova situazione, così come avviene nel digiuno (mentre in questo caso state mangiando).
Nella fase Fase 2 avviene la Riprogrammazione e si cominciano a introdurre gli alimenti, in particolare i carboidrati: farine, frutta, legumi vengono scelti per continuare a favorire i miglioramenti dello stato di salute del paziente.
Ed infine nella Fase 3 si cerca la Stabilizzazione.
Durante le varie fasi vengono utilizzate tecniche di sblocco metabolico e disintossicazione.