Cremona. Le trappole più utilizzate per l’adescamento online sono internet, social network e videogiochi. E il 2023 è stato l’anno in cui la presenza di immagini di abusi sessuali di minori su web ha raggiunto il suo punto più alto. Le minacce e i problemi derivano però non solo dai social, ma anche dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, come accade nel 29% dei casi. Tra le regioni da cui sono pervenute maggiormente le richieste d’aiuto c’è la Lombardia (con il 16%); davanti, solo il Veneto. Lo scorso mese di marzo la Polizia ha effettuato 21 perquisizioni in diverse province lombarde che hanno consentito l’arresto di quattro persone per detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e di un uomo che, per anni, avrebbe commesso abusi sessuali ai danni di due bambine, una sua parente e la sua amichetta. Lo scorso novembre era stata invece sgominata una rete per adescare minori: 10 le vittime e uno dei due arrestati risiedeva in provincia di Cremona. Nel mese di maggio di un anno fa, un 40enne, un tecnico informatico della provincia di Cremona, era poi finito agli arresti domiciliari con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico e atti sessuali con un minore di 14 anni. A livello nazionale, sono stati 28.355 nel 2023 i siti analizzati complessivamente dagli specialisti della Postale, di cui quasi 2.800 inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. Oltre 1.100 le persone identificate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale ai danni di minori. In aumento le estorsioni sessuali, e in lieve calo il fenomeno dell’adescamento online che riguarda però soprattutto la fascia di età 10-13 anni. E’ quanto emerge dal dossier redatto dalla Polizia postale che, nella giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, ha reso noti i dati delle attività messe in campo in Italia.