ANIMAL EQUALITY CONTRO L’ ALLEVAMENTO IN GABBIA

Animal Equality torna in campo per proteggere gli animali e in questo caso è scesa in piazza a Milano con manifestazioni di protesta per fermare l’allevamento in gabbia. Appuntamento è stato davanti alle sedi di Pandora in via Confalonieri e davanti all’azienda Symrise di viale Certosa, le quali condividono un membro del CDA con la multinazionale Ahold Delhaize, che negli Stati Uniti non sta rispettando l’impegno preso per eliminare le gabbie per le galline e le scrofe dalla filiera da cui si rifornisce. Quest’ultima, colosso della grande distribuzione alimentare è al centro di uno scandalo per non aver rispettato i suoi impegni pubblici di migliorare il benessere degli animali, scatenando varie proteste. Anni fa, la  multinazionale si è impegnata a porre fine all’uso di gabbie negli allevamenti di scrofe e galline, una pratica violenta e sistematica che condanna questi animali a vivere rinchiusi in spazi angusti dove non possono esprimere i propri comportamenti più naturali, né effettuare i movimenti più semplici come girarsi e stendere le ali. Invece di rispettare i propri impegni, l’azienda ha ripetutamente ritardato le scadenze. Di recente ha rimandato l’impegno a utilizzare uova provenienti da allevamenti senza gabbie dal 2025 al 2032, applicandolo solo ad alcuni prodotti a base di uova all’interno della propria filiera. Il suo impegno a eliminare le gabbie per le scrofe rimane altrettanto lento, con un obiettivo fissato al 2028 che consente ancora delle eccezioni.“Ahold Delhaize sta tradendo la fiducia dei consumatori e finché aziende associate come Pandora e Symrise non prenderanno posizione mettono a repentaglio la propria reputazione.” ha dichiarato Ombretta Alessandrini, responsabile delle Campagne di Animal Equality Italia “La nostra protesta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crudeltà del sistema alimentare basato in questo caso sullo sfruttamento degli animali in gabbia e a chiedere a queste aziende di rendere conto della loro associazione con le pratiche dannose e inaccettabili di Ahold Delhaize”