La situazione, nel carcere di Cremona, è esplosiva. L’ultimo episodio violento si è verificato la notte scorsa quando un detenuto di origine straniera ha dato fuoco al materasso e alle suppellettili della propria cella. Un gesto che avrebbe potuto averetragiche conseguenze se l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale. Ad avere la peggio sono stati tre poliziotti finiti al pronto soccorso del nosocomio cittadino per intossicazione. Anche il recluso è finito in ospedale, le sue condizioni non sono gravi. La casa circondariale di Cà del Ferro, ormai, è divenuta teatro di problematiche sempre più evidenti come sottolinea il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che auspica un tempestivo intervento dell’Amministrazione sulla gestione dell’istituto cremonese. Necessario, secondo il sindacato, intervenire in primis sul regime custodiale aperto. Espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. In primo piano deve essere anche riportata la sicurezza degli agenti, sottorganico, dotandoli di nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia.