Droni e satelliti: sentinelle a tutela di territorio e ambiente

Droni e satelliti da strumenti militari a tecnologie impiegate per difendere l’ambiente e il territorio. Di questo si è parlato in Expo 2015 in un convegno organizzato da Finmeccanica: “Proteggiamo la nostra terra dall’alto: dai satelliti ai droni”. L’obiettivo è quello di fornire strumenti tecnologici per affrontare questioni globali come i cambiamenti climatici, l’inquinamento e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali. Per fare questo il Gruppo Finmeccanica punta a mettere a disposizione soluzioni che rispondano alla sfida dello sviluppo sostenibile. Mauro Moretti, amministratore delegato dell’azienda, sottolinea la dimensione “civile” del progetto.”Abbiamo voluto presentare la nostra parte civile, perché spesso Finmeccanica è descritta come un’impresa che si occupa di armi, noi ci occupiamo in gran parte di questo sviluppo e adesso lo sviluppo che stiamo facendo è sempre e comunque dual use, orientato alla possibilità militare e civile, la tecnologia è da un certo punto di vista indipendente, poi la finalità viene decisa da quello che è il cliente, ma naturalmente lo spazio che ci diamo è quello più aperto possibile per contribuire all’innovazione del Paese”.Tra le tecnologie orientate a questi obiettivi si è guardato soprattutto a quelle spaziali: il mercato mondiale dei servizi satellitari – spiegano da Finmeccanica – è stimato in circa 33 miliardi di euro annui per i prossimi cinque anni ed è in forte crescita. Ma nell’ottica di Expo il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha voluto soprattutto focalizzarsi sulle opportunità di cambiare volto, grazie alla tecnologia, all’agricoltura italiana, in particolare l’agricoltura di precisione.Al termine del convegno, poi, il ministro e i vertici di Finmeccanica, oltre a Moretti rappresentata in Expo anche dal presidente Gianni De Gennaro, hanno firmato pubblicamente la Carta di Milano.