Glaucoma: tra le cause lo stress ossidativo

Le rughe che compaiono sul viso quando non riusciamo più a contrastare in modo efficace i radicali liberi non sono l’unica conseguenza dello stress ossidativo che lascia dei segni evidenti su tutti i nostri organi, incluso quello della vista. Anzi proprio gli occhi, per la loro fisiologica struttura e per il continuo contatto con l’ambiente esterno, sono particolarmente soggetti ai danni causati dai radicali liberi. Il danno ossidativo induce alla lunga uno stress dei mitocondri, organi che producono l’energia necessaria alle cellule ganglionari retiniche e che – messi sotto attacco dai radicali liberi – diventano meno efficienti. Tutto ciò porta all’aumento della pressione dell’occhio, situazione che favorisce lo sviluppo del glaucoma. Diversi studi hanno dimostrato che vari altri fattori, oltre alla pressione oculare, agiscono sulle cellule ganglionari retiniche condizionandone il buon funzionamento e la sopravvivenza: Luciano Quaranta, direttore del Centro per lo Studio del Glaucoma presso l’Università degli Studi di Brescia, spiega: “la cellula ganglionare è sensibile all’azione nociva dei radicali liberi dell’ossigeno (chiamati ROS), sostanze che si formano durante le normali attività corporee, come respirare, e che solitamente il corpo stesso neutralizza grazie alla presenza degli antiossidanti. Quando, però, i radicali liberi aumentano in presenza ad esempio di una pressione oculare elevata, le difese antiossidanti non sono sufficienti e si viene a creare una condizione di stress ossidativo in cui i radicali liberi hanno la possibilità di danneggiare varie tipi di cellule presenti all’interno dell’occhio”. “I mitocondri in pratica – spiega il professore – sono come un ‘distributore di benzina’ perché forniscono energia alle cellule ganglionari retiniche in modo che possano continuare a ricevere l’impulso luminoso e trasmettere così lo stimolo visivo al cervello”. Una sorta di “centrali energetiche” delle cellule. I mitocondri svolgono anche diverse funzioni: regolano l’omeostasi cellulare; sono coinvolti in numerose funzioni metaboliche; regolano l’omeostasi del calcio intracellulare e la morte cellulare per apoptosi. Le cellule ganglionari retiniche hanno più mitocondri di qualsiasi neurone del Sistema Nervoso Centrale. “La retina – prosegue l’esperto – è il tessuto nervoso dell’occhio ed è continuamente colpito da raggi luminosi: proprio per questo ha bisogno di un apporto energetico elevatissimo e quando invece lo stress ossidativo mette in crisi i mitocondri questi non riescono a fornire la quantità di energia necessaria alle cellule ganglionari retiniche che perciò funzionano male o addirittura muoiono”. Tutto ciò costituisce un fattore di rischio in più per lo sviluppo del glaucoma. Dunque, “trattamenti farmacologici in grado di mantenere la funzione mitocondriale, in particolare di attenuare lo stress ossidativo e di sostenere la produzione energetica , secondo il professor Quaranta possono costituire un nuovo modo di rallentare la morte delle cellule ganglionari retiniche e supportare la terapia del glaucoma”.